Novembre 2022.

Premessa

L’evoluzione normativa sui temi riguardanti la rendicontazione di sostenibilità ha come protagonisti diversi player a livello istituzionale che fanno da punti di riferimento all’interno di questo “pirotecnico” scenario.

E’ quindi doveroso elencare tali player in premessa in modo che il documento risulti di più facile lettura.

EFRAG European Financial Reporting Advisory (acronimo EFRAG) è un ente di natura tecnica, non politica, che si occupa dei principi contabili a livello internazionale. I suoi membri sono stakeholder europei e organizzazioni nazionali che hanno conoscenza e interesse nello sviluppo degli IFRS (International Reporting Financial Standards) e nel modo in cui essi contribuiscono all’efficienza dei mercati dei capitali.

ISSB L’International Sustainability Standards Board (ISSB) è un organismo privato e indipendente che sviluppa e approva gli IFRS Sustainability Disclosure Standards (IFRS SDS). L’ISSB opera sotto la supervisione della Fondazione IFRS.

Fondazione IFRS International Financial Reporting Standards Foundation o IFRS Foundation è un’organizzazione senza scopo di lucro che sovrintende alla definizione degli standard di rendicontazione finanziaria. I suoi obiettivi principali comprendono lo sviluppo e la promozione degli International Financial Reporting Standards (IFRS), attraverso l’ International Accounting Standards Board (IASB) per i principi contabili e l’ International Sustainability Standards Board per gli standard relativi alla sostenibilità.

GRI Il Global Reporting Initiative (GRI) è un ente internazionale senza scopo di lucro nato con il fine di definire gli standard di rendicontazione della performance di sostenibilità di aziende e organizzazioni di qualunque dimensione, appartenenti a qualsiasi settore e paese del mondo.

 

Work in Progress per l’EFRAG…

Il Set di standard per la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che sostituirà la NFRD (Non-Financial Reporting Directive) è in fase di Implementazione. I nuovi standard hanno l’obiettivo di superare i limiti di quelli della NFRD.

L’ Obiettivo è quello di compiere, in pochi semestri, una evoluzione qualitativa del reporting per renderlo in prospettiva solido e paragonabile in termini di governance, trasparenza e di audit al reporting finanziario.

In agosto sono stati emessi:

13 exposure draft in consultazione (che coprono l’intero spettro degli argomenti cosiddetti TOPICS richiamati dalla CSRD) di cui 2 standard di carattere generale, 5 sull’ambiente (tra cui il clima), 4 sul sociale e 2 sulla governance. Alla consultazione, circa il 40 % di partecipazione tramite veniva da società.

Si stanno analizzando gli output della consultazione e si prepara la revisione delle bozze degli standard con l’obiettivo di consegnarle alla commissione per l’inizio del procedimento di adozione il 15 di Novembre. L’adozione avverrà al Giugno 2023 in modo che tali standard siano pronti per la prima applicazione.

Per quanto riguarda le tempistiche di applicazione le società già in NFRD cominciano a preparare il loro bilanci di sostenibilità del 2024, pubblicando a inizio 2025. Gli altri in cascata (si veda la news https://www.alfaconsult.it/novita-sulla-nuova-direttiva-europea-sul-reporting-di-sostenibilita-aggiornamenti/).

Per le PMI quotate è la prevista preparazione di uno specifico standard al quale si lavorerà immediatamente dopo la produzione di questo primo lotto di standard a novembre. Quindi il set 2 uscirà un anno dopo e comprenderà standard per le PMI quotate ma anche linee guida volontarie per piccolissime imprese che servano da stimolo per l’utilizzo di uno strumento di comunicazione lungo la catena di fornitura (VALUE CHAIN).

Una delle caratteristiche più importanti e anche più critiche nel corso della consultazione per i suoi impatti è la necessità di accorpare info risk based, ed è necessario coprire tutta la filiera in termini di rendicontazione (upstream and downstream, cioè dai fornitori ai clienti) aldilà quindi del primo livello di contatto.

In termini di contenuto delle modifiche un aspetto da tener presente è sicuramente l’obiettivo che questi standard hanno: supportare la comparabilità, l’auditabilità e la digitalizzazione. Per poter fare ciò in un ambito che è quasi interamente o per una buona parte qualitativo/narrativo l’elemento di poter segmentare il testo in una serie di sub argomenti diventa fondamentale per assicurare che nell’ambito narrativo vengano coperti tutti gli stessi punti e quindi ci sia l’elemento di comparabilità.

In ogni caso c’è un’operazione di semplificazione di scrittura in modo tale che gli standard finali siano significativamente più semplici di quelli in bozza.

Altro punto: allineamento con gli standard internazionali, c’è dialogo continuo con la fondazione IFRS. Il testo delle bozze è stato allineato nel massimo livello possibile agli std internazionali come richiesto dalla nuova CSRD.

VALUE CHAIN. Ci sarà un importante face-in per quanto riguarda le informazioni sulla value chain (3 anni per essere pronti) e l’approccio alla materialità sarà molto diverso da quello messo in consultazione; la decisione provvisoria del board è quella di avere un approccio basato sulla materialità ma con un’ importante serie di eccezioni perché l’obiettivo è di costruire l’infrastruttura dei dati necessaria per le istituzioni finanziarie nell’ambito della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) , dell’ EU Benchmark  e del PILLAR 3 obbligatori per tutte le società perché indipendentemente dalla loro materialità servono per fornire l’infrastruttura dei dati. Per il resto sarà un sistema molto più improntato alla materialità, alla prassi già presente nel GRI.

Ultimo aspetto: importanza dell’allineamento con gli strumenti di due diligence, ci sarà un rafforzamento del “wording” per incorporare per quanto più possibile il linguaggio della due diligence in attesa che ci siano sviluppi sull’approvazione della direttiva della due diligence a livello europeo.

Il Rapporto tra IFRS ed EFRAG

Alla luce del testo della CSRD, non ci sono spazi di interpretazione, la compatibilità degli schemi è perentoria. L’EFRAG sta lavorando affinchè le società europee, rendicontando secondo gli standard europei possano anche affermare la compliance con gli IFRS. Non è semplice per via del timing, perché a livello europeo dovremo uscire prima che IFRS abbia terminato la sua nuova deliberazione. E’ già quindi preventivato un possibile amendment per l’allineamento laddove fosse necessario.