Dicembre 2025
Una società benefit è un’impresa che, oltre a fare profitto, persegue uno scopo sociale o ambientale dichiarato nello statuto. Deve misurare e rendicontare il suo impatto positivo e prendere decisioni bilanciando interessi dei soci e beneficio comune. In pratica, unisce guadagno e responsabilità sociale in modo ufficiale e trasparente.
La figura giuridica della “società benefit” (SB) è stata introdotta in Italia con la legge 208/2015 (legge di Stabilità 2016), permettendo alle imprese di dichiarare, nei propri statuti, non solo lo scopo di lucro, ma anche finalità di “beneficio comune” sociale e ambientale.
Ma quale è il trend legato alla trasformazione delle società in “società benefit”?
Secondo l’ultima edizione della Assobenefit (in collaborazione con InfoCamere, Intesa Sanpaolo – Research Department, Università di Padova, e la Camera di Commercio di Brindisi-Taranto), il 2024 ha segnato un punto di svolta: le SB totali registrate alla fine del 2024 sono 4.593, con un incremento del +27% rispetto al 2023. (ANSA)
Il report evidenzia anche che tra il 2017 e il 2024 si è passati da poche decine (nel 2017 se ne contavano alcune centinaia) a decine di migliaia, con una vera e propria accelerazione. (Ricerca Nazionale sulle società Benefit)
Secondo dati aggiornati, al 30 giugno 2025 le società benefit italiane hanno raggiunto quota 5.161. (Assobenefit)
Questo trend indica che il modello delle SB è ben più di una moda momentanea: sembra stia diventando una scelta strutturale per un numero crescente di imprese, ma perché?
Il motivo principale è che le società benefit combinano profitto e sostenibilità, creando vantaggi concreti per le imprese in termini di Reputazione e credibilità (clienti, fornitori e investitori preferiscono aziende trasparenti e responsabili), Attrazione e motivazione dei talenti (i lavoratori cercano aziende con valori coerenti e impatto positivo), Performance economica migliore (molte SB mostrano crescita più rapida e resilienza rispetto alle imprese tradizionali), Allineamento con normative e trend ESG (sempre più richieste di sostenibilità e responsabilità sociale rendono il modello SB vantaggioso).
Perché questa evoluzione è significativa per il sistema imprenditoriale e la sostenibilità
L’espansione delle SB in Italia — da poche decine a oltre 5.000 in meno di dieci anni — rappresenta una trasformazione reale nel modo di concepire l’impresa. Non è solo filantropia: è un modello di business in cui la sostenibilità, l’impatto sociale e ambientale, la trasparenza, e il valore condiviso diventano parte integrante della strategia.
In un momento in cui le crisi ambientali, le disuguaglianze sociali e le attese di stakeholder e consumatori cambiano, le Società Benefit offrono un modello resiliente, flessibile e capace di attrarre talenti e investimenti, mantenendo al tempo stesso un ruolo di leadership nella transizione verso un’economia più sostenibile e responsabile.
I requisiti per diventare società benefit
La società deve esplicitare nello statuto sociale che, oltre al profitto, persegue una o più finalità di “beneficio comune”, cioè finalità sociali e/o ambientali, come la tutela dell’ambiente, il benessere dei lavoratori, la coesione sociale, salute, istruzione, ecc.
Dev’essere prevista la trasparenza e rendicontazione: le SB devono adottare pratiche che consentano di misurare e comunicare l’impatto sociale e ambientale, anche attraverso un “bilancio di sostenibilità” o “report d’impatto” annuale — per garantire che l’impegno non rimanga sul piano puramente dichiarativo.
Non c’è un “ente certificatore” univoco obbligatorio nel senso di un audit esterno al momento dell’iscrizione: l’adozione dello status avviene tramite modifica statutaria e registrazione al Registro delle Imprese.
Tuttavia, spesso le società benefit per dare credibilità usano anche certificazioni volontarie (per es. B-Corp, standard di sostenibilità, certificazioni ambientali, governance, trasparenza) e report di sostenibilità, per dimostrare concretamente l’impegno verso le finalità di beneficio comune.
In sostanza, diventare una società benefit significa formalizzare statutarmente un “doppio scopo”: non solo generare utili, ma anche generare valore condiviso per la società e l’ambiente — con l’impegno ad agire in modo trasparente e rendicontare l’impatto.





