RESOCONTO DELL’ ATTIVITÀ DEL GARANTE NEL 2020

(Dalla Relazione annuale presentata dal Garante alla Camera dei Deputati)

 

Il contesto di emergenza all’interno del quale ci siamo ritrovati durante il 2020 ha sicuramente messo a dura prova uno dei diritti fondamentali delle persone, ossia quello della protezione dei propri dati personali.

 

Ma più nello specifico, quali sono stati gli ambiti più critici e in che modo il garante privacy è intervenuto?

 

Una costante opera di bilanciamento tra esigenze di tutela della salute e contemporaneamente di tutela del dato ha messo a dura prova l’autorità, specie in ambito di utilizzo di app di tracciamento dei contatti (contact tracing), effettuazione dei test sierologici, raccolta dei dati sanitari di dipendenti e clienti, “green pass”, sperimentazione clinica, attivazione dei sistemi di didattica a distanza e processo amministrativo e tributario da remoto.

 

Il mondo digitale è l’universo all’interno del quale si concretizzano le violazioni in ambito privacy e allo stesso tempo lo strumento che ci consente di “governare” le dinamiche del mondo attuale;

La sicurezza dei sistemi e dei dati aziendali diventa di primaria importanza per il perseguimento dei fini societari, soprattutto alla luce dell’entrata in vigore di una serie di normative di riferimento che hanno un impatto particolarmente significativo sotto il profilo organizzativo.

 

Riportiamo in seguito alcuni dettagli sui volumi di attività svolti dal Garante a riprova che comunque la “privacy” non è qualcosa di astratto, intangibile, ma qualcosa su cui molti specialisti lavorano costantemente, dietro le quinte, per la tutela dei nostri diritti. Ogni tanto soffermiamoci a riflettere su questo:

  • Quasi 9.000 riscontri a reclami
  • Quasi 150 decisioni su segnalazioni
  • 8 comunicazioni all’autorità giudiziaria
  • Oltre 15.000 riscontri URP
  • 60 pareri su atti amministrativi e regolamentari
  • Ecc.