Aprile 2025
Monitorare la sostenibilità per migliorare l’efficienza e ridurre i costi
Si parla continuamente di ESG – Environmental, Social, Governance – come strumento di rendicontazione, come strategia di comunicazione, o come passaggio obbligato per accedere a certi fondi o mercati. Tuttavia, c’è un aspetto che spesso passa in secondo piano, ma che invece è cruciale per la vita di ogni impresa: gli ESG possono far risparmiare.
ESG: non solo reputazione
Quando si parla di ESG, spesso il pensiero corre subito alla reputazione aziendale. E certamente è così: un’azienda che tiene sotto controllo il proprio impatto ambientale, che valorizza le persone, che si gestisce in modo trasparente, è anche un’azienda più affidabile, interessante per gli investitori e apprezzata dal pubblico.
Ma i vantaggi non si fermano qui. La vera svolta è operativa: inserire i criteri ESG nei processi aziendali significa accorgersi prima di sprechi, inefficienze, rischi nascosti. In altre parole: significa controllare meglio i costi.
Risparmiare sull’ambiente: meno sprechi, più efficienza
Monitorare l’aspetto ambientale porta con sé una revisione dei consumi. L’azienda che introduce un sistema ESG spesso inizia a misurare in modo più preciso energia, acqua, rifiuti, emissioni. E dove si misura, si migliora.
- Efficienza energetica: molte aziende scoprono, grazie agli audit ESG, sprechi legati a impianti obsoleti, illuminazione non ottimizzata, riscaldamento o raffrescamento non gestito con logica. Interventi anche semplici ad esempio– lampade a LED, sensori di movimento, coibentazioni – portano tagli ai costi energetici che possono superare il 20-30%.
- Meno materiali, più circolarità: il monitoraggio ESG spesso evidenzia consumi eccessivi di materiali, imballaggi o risorse non rinnovabili. Ripensare i cicli di approvvigionamento, puntare sul riuso o sul design circolare, riduce i costi vivi e quelli ambientali.
- Meno rischi di sanzioni: non è raro che chi ignora i propri impatti ambientali si trovi esposto a sanzioni, blocchi, revisioni. Avere un presidio ESG significa ridurre i rischi di non conformità normativa.
Uno studio della Boston Consulting Group e della Federazione dell’Industria Tedesca (BDI) ha rilevato che la Germania potrebbe risparmiare oltre 300 miliardi di euro entro il 2035 rendendo la transizione energetica più efficiente, evitando investimenti non necessari e ottimizzando le infrastrutture esistenti.
Risparmi globali: Secondo il Financial Times, migliorare l’efficienza energetica potrebbe far risparmiare alle industrie globali fino a 437 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
Risparmiare sul sociale: meno turnover, più produttività
L’elemento “S” degli ESG, spesso sottovalutato, è un enorme potenziale di risparmio nascosto. Investire nel benessere delle persone – dipendenti, clienti, stakeholder – non è solo etico, è anche economicamente vantaggioso
- Riduzione del turnover: un ambiente di lavoro sano, equo e trasparente riduce l’abbandono del personale. Assumere e formare un nuovo dipendente costa fino a 30.000 € per una PMI. Mantenere chi è già in azienda è molto più conveniente.
- Meno assenteismo: il welfare aziendale, la flessibilità e la cultura della sicurezza migliorano il clima e riducono le giornate perse per malattia o stress.
- Maggiore produttività: persone motivate e valorizzate rendono di più. Studi su larga scala lo dimostrano: le aziende con alti standard ESG hanno performance superiori anche in termini di output per ora lavorata.
Retention dei dipendenti: Uno studio pubblicato sul Journal of Business and Management ha evidenziato che le percezioni positive delle pratiche ambientali e sociali di un’azienda aumentano significativamente l’intenzione dei dipendenti di rimanere nell’organizzazione, soprattutto tra le generazioni Y e Z.
Efficienza del capitale umano: Una ricerca pubblicata su Finance Research Letters ha scoperto che una forte performance ESG migliora l’efficienza degli investimenti in capitale umano, aumentando la produttività e la competitività aziendale
Risparmiare con la governance: meno errori, più controllo
Il terzo pilastro ESG riguarda la governance, ovvero come è gestita l’impresa. Anche qui il beneficio è doppio: più trasparenza, meno sprechi e meno rischi.
- Controllo dei fornitori: una buona governance ESG comporta un’analisi della catena di fornitura, per evitare fornitori poco etici o inefficienti. Si evitano interruzioni, si contrattano condizioni migliori, si sceglie chi è più affidabile.
- Riduzione dei rischi legali: una governance attenta significa anche maggiore compliance normativa. Questo riduce il rischio di contenziosi o danni reputazionali – che spesso hanno un costo economico elevatissimo.
- Decisioni più rapide e informate: i sistemi ESG richiedono dati, e i dati migliorano il processo decisionale. Chi ha accesso a informazioni ambientali, sociali e gestionali aggiornate prende decisioni più consapevoli e reattive.
ESG come investimento strategico
Il monitoraggio ESG non è solo una voce di bilancio da giustificare, ma uno strumento per migliorare tutta la macchina aziendale. Le imprese che affrontano gli ESG con approccio strategico riescono a risparmiare in modo sostenibile, riducendo i costi senza rinunciare alla qualità.
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