Il Sistema di Gestione per la Sicurezza sui luoghi di lavoro

Spesso le organizzazioni, anche mediamente strutturate, presentano modelli e sistemi non integrati e disomogenei che fanno si che gli sforzi relativi alla gestione, al rispetto delle procedure, agli audit siano non indifferenti.

La tematica che si vuole evidenziare con questo breve articolo è l’importanza dell’integrazione dei sistemi di gestione con un Modello Organizzativo di tipo “231”.

Ma che cosa si intende sostanzialmente per integrazione?

L’integrazione non è altro che rendere omogenee o snellire tutte quelle procedure che sostanzialmente i sistemi ed il Modello hanno in comune, rendendo la gestione e il controllo molto più semplici.

L’esempio che possiamo riportare è quello di un sistema di gestione per la sicurezza sui luoghi di lavoro (SGSSL).

L’ambito di applicazione, come è evidente, riguarda l’analisi dei rischi relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro e le procedure necessarie, che di fatto sono già presenti all’ interno del Modello.

Si tratta soltanto di integrare quella documentazione specifica del sistema.

Di contro, per le organizzazioni che si sono già dotate di un SGSSL, e che hanno intenzione di adottare un Modello Organizzativo di tipo ex D.lgs n.231/2001, si parte già da una solida base esistente relativa all’analisi dei rischi relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che andrà a “smarcare” la gestione dei reati presupposti indicati nell’articolo 25-septies del Decreto.

 

Va sottolineato inoltre, a riprova della efficacia attribuita ad una corretta adozione di un Sistema di Gestione per la Sicurezza, che l’INAIL, tramite modello OT 23, permette alle aziende di usufruire ogni anno della riduzione del premio dovuto.

 

Riportiamo in seguito uno schema chiaro e di semplice lettura, che descrive i vari step del processo di analisi del rischio, che può essere adottato per entrambe le casistiche (Modello 231 e SGSSL), estrapolato dall’articolo di Punto Sicuro del 07.09.2021 (autore Tiziano Menduto)