La sempre più crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sulle grandi crisi socio-ambientali del pianeta ha portato sempre più attori quali consumatori, manager, investitori, enti regolatori a riconoscere la necessità che le singole organizzazioni sviluppino modelli di business in grado di generare valore economico e allo stesso tempo contribuire al benessere sociale e ambientale.

Dato questo contesto sempre più imprese hanno intrapreso iniziative di CSR/sostenibilità, la cui pianificazione e organizzazione ha reso necessario attivare delle risorse dedicate e specializzate.

 

Ecco che nasce la figura del CSR manager. 

Fino a qualche anno fa (salvo rare eccezioni de facto) figura nebulosa e di contorno, adibita a raccogliere e raccontare con taglio decisamente “markettaro” quanto di immediatamente buono e narrabile ci fosse all’interno del palazzo, il cantastorie dei “Green Heroes”.

Adesso e domani, timone e sestante a supporto dei capitani d’impresa che ormai si trovano a navigare per scelta consapevole o per necessità aldilà delle colonne d’Ercole in quell’oceano pullulante di istituzioni nazionali e internazionali, finanza, associazioni non governative, sindacati, mostri marini vestiti da multinazionali, tempeste e uragani etichettate “Opinione Pubblica” ma sempre e comunque con un’idea e un’ambizione… Osservati e incantati lassù da un tappeto di stelle

 

LABORATORIO DELLE COMPETENZE del CSR Manager 

Vi starete chiedendo, aldilà della retorica e delle metafore (più o meno) ad effetto, praticamente quali caratteristiche e competenze sono attese da un CSR Manager.

Con il titolo LABORATORIO DELLE COMPETENZE voglio intanto precisare che le seguenti considerazioni sono frutto di esperienze personali sul campo, di confronto con le organizzazioni e con i player del nostro settore e cercano di dare un contributo prospettico all’evoluzione di questa figura, la quale per interdisciplinarità delle tematiche ESG richiede caratteristiche che difficilmente possono essere strutturate in uno schema fisso, l’unico schema definibile come fisso comprenderebbe praticamente tutti gli aspetti di gestione d’impresa.

Voglio però andare a definire, quelle che a mio parere sono aree e competenze rilevanti per l’assunzione del ruolo di CSRM.

 

AREE A PRESTAZIONE TECNICA 

  1. Sviluppo di un Business Model Sostenibile a livello di prodotto e servizio.
    Compito del CSRM in questo caso è quello di influenzare i processi di sviluppo di nuovi prodotti e servizi in modo che siano pensati, realizzati e consegnati in modo che generino impatti positivi sugli stakeholder e sull’ambiente e che al tempo stesso siano “vendibili” sul mercato
  2. Value chain
    Il CSRM dovrà fare in modo che la catena del valore all’interno della quale opera la propria organizzazione sia presidiata a partire dalla scelta e selezione dei fornitori così come dei clienti e all’analisi del grado di maturità e degli impatti della value chain sul modello di creazione del valore dell’azienda relativamente alle tematiche ESG e alla stesso tempo alla strategicità economica dei vari attori della catena.
  3. Progettazione condivisa con partner strategici
    Oltre alla prospettiva attiva del CSR Manager rivolta all’interno (design di soluzione “ESG Compliant”) e al presidio e controllo della catena del valore, nelle organizzazioni più evolute il CSRM promuove la co-progettazione con i fornitori e con i clienti al fine di ottimizzare e armonizzare gli sforzi e le competenze verso soluzioni con impatti positivi a livello ambientale e sociale consolidando di conseguenza le partnership strategiche e dando vera organicità agli output della value chain (un qualsiasi prodotto o servizio ha un impatto che genera effetti su tutta la catena, non solo limitatamente al segmento appena precedente e a quello appena successivo). Potremmo qua allargare il discorso al concetto di consapevolezza, cicli di vita dei prodotti e addirittura di entropia ma sarebbe troppo lungo.
  4. Sviluppo di processi decisionali eticamente orientati
    Il CSRM Manager dovrà promuovere e presidiare questa area, definendo il codice etico implementando un modello di gestione che limiti il più possibile comportamenti antietici e diffonda la cultura della Sostenibilità e della Compliance

 

AREE A PRESTAZIONE MANAGERIALE

  1. Engagement da parte della proprietà/figure con potere decisionale e Leadership
    Come avrete notato, l’engagement non è tanto un’area di competenza del CSRM quanto una condizione assolutamente necessaria (e sottolineo necessaria) affinché il “cantastorie” di cui sopra si trasformi veramente in “timone e sestante”.
    In realtà, tutti i capitani d’impresa, saranno costretti prima o dopo a valorizzare tale figura per far si che la nave resti a galla, è solo questione di tempo. Venendo alla leadership, senza dubbio tale soft skill risulta necessaria affinché si possa innescare un processo di sviluppo sostenibile a tutti i livelli dell’organizzazione.
    Coerenza e allineamento con la cultura dell’impresa tuttavia restano dei punti fermi, il CSRM dovrà cercare di conciliare questi aspetti con quelli di innovazione altrimenti si rischia di intraprendere delle azioni inefficaci o peggio ancora controproducenti.
  2. Comunicazione
    Senza comunicazione, senza scambio, senza raccolta di feedback non può esserci cambiamento. Le organizzazioni sono fatte di persone e la comunicazione legata allo sviluppo della Sostenibilità è di fondamentale importanza. La comunicazione e il coinvolgimento, a tutti i livelli, seppur in forma diversa, crea senso di appartenenza.
  3. Sviluppo strategico e organizzativo
    Definire, insieme al Top Management, il piano di sviluppo strategico in termini ESG. Definizione di obiettivi di breve, medio e lungo periodo, degli indicatori correlativi e della frequenza e tipologia di monitoraggio di tali indicatori

Ciascuna di queste aree richiede ovviamente delle capacità e delle conoscenze che potremmo declinare in tante altre microaree (sviluppo di business model, risk management, innovazione, pretotipazione, brand design, brand reputation, tecniche di analisi di materialità, standard di rendicontazione, SDG, GRI, EFRAG, compliance management, life cycle assessment, certificazioni ecc.); in sostanza la figura del CSR manager diventa una delle risorse chiave per una gestione evoluta di Governance e Strategica dell’organizzazione.

 

Autore: Federico Pracchia | Account Manager